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Sale per feste di compleanno: come risparmiare senza rinunciare alla qualità

Organizzare una festa di compleanno per i propri bambini o ragazzi può diventare un’esperienza più costosa e stressante di quel che si pensa.

In particolare, la scelta della location rappresenta uno dei fattori più importanti, ma anche più onerosi, da considerare.

Allo stesso tempo, è importante assicurarsi di trovare una sala dove la qualità del servizio offerto sia all’altezza delle aspettative.

Abbiamo pensato per questo ad alcuni consigli che possono esserti utili per risparmiare sul  costo della sala per la festa di compleanno, senza dover rinunciare alla qualità. Vediamo quali sono.

Pianifica in anticipo

La prima cosa da fare per risparmiare sulla location per la festa di compleanno è quella di pianificare in anticipo.

Più tempo avrai a disposizione per cercare una sala, maggiori saranno le possibilità di trovare una buona offerta.

Se possibile, potresti addirittura prenotare la sala con qualche mese di anticipo: in questo modo potrai anche scegliere la data più conveniente e bloccare il prezzo in anticipo.

Prenota in giorni di bassa richiesta

Alcune location che ospitano per feste di compleanno attuano politiche di sconto per periodi di bassa richiesta. Se hai un po’ di flessibilità nella scelta della data, potresti approfittare di queste offerte.

Valuta le opzioni low-cost

Se non ti interessa una location particolarmente di moda e ricercata, potresti rivolgerti a quelle sale che consentono di fare delle feste a basso costo.

In ogni città ci sono delle location piccole e semplici, che offrono un servizio di base ma efficace, a prezzi molto convenienti.

Cerca sui siti di offerte e sconti

Il web offre numerose possibilità per risparmiare sulla prenotazione della location per una festa di compleanno.

In particolare, ci sono siti di sconto che propongono offerte imperdibili su sale per feste, ristoranti e hotel. Ricorda di verificare sempre le recensioni degli utenti, per capirne l’affidabilità.

Utilizza i social networks

Molte sale per feste di compleanno e ristoranti pubblicizzano le loro offerte speciali sui social networks. Segui le pagine Facebook e Instagram delle location della tua zona, in modo da rimanere aggiornato sulle ultime novità.

Organizza una festa “fai da te”

Una soluzione per risparmiare sulla location per la festa di compleanno è quella di organizzare la festa in casa propria.

Se hai uno spazio a disposizione, potresti pianificare una festa “fai da te”: decorazioni, giochi e divertimento per i bambini possono essere organizzati facilmente a casa.

Lo svantaggio però è che in questo caso avresti molto lavoro in più da fare: pulire tutto in vista dell’evento, spostare mobili e arredi, preparare la stanza per la festa, preparare il cibo e risistemare tutto al termine del compleanno.

Condividi la sala con un altro festeggiato

In molti casi, organizzare una festa di compleanno per un bambino significa invitare altri bambini e i loro genitori.

Se ci sono altri genitori interessati ad organizzare una festa insieme, magari perché il loro bambino compie gli anni lo stesso giorno del tuo, potresti condividere con loro i costi della sala, riducendo così la spesa per ciascuno.

Cerca sale che offrano servizi aggiuntivi inclusi nel prezzo

Alcune sale per feste di compleanno offrono servizi aggiuntivi inclusi nel prezzo della prenotazione.

Ad esempio, potresti trovare sale che includono nel prezzo l’intrattenimento per bambini oppure il catering. Cerca soluzioni di questo tipo, in modo da avere un servizio completo senza dover pagare per singoli servizi aggiuntivi.

Conclusione

In conclusione, ci sono diverse soluzioni per risparmiare sulla location per una  festa di compleanno, senza dover rinunciare alla qualità del servizio offerto.

Pianificando con anticipo, è possibile risparmiare. Ricorda inoltre di cercare sale che offrano servizi aggiuntivi inclusi nel prezzo, così da non doverli pagare a parte.

Tenendo a mente questi consigli, avrai tanti strumenti a disposizione per organizzare una festa di compleanno che sia economica ma al tempo stesso divertente e ben organizzata.

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Come prevenire lo scivolamento degli anziani in casa

Se hai una persona anziana a carico, sai quanto sia importante garantirgli la massima sicurezza in casa. Uno dei rischi più comuni per gli anziani è ad esempio quello di scivolare e cadere, soprattutto in bagno, con il rischio di riportare ferite o peggio ancora fratture.

Fortunatamente, esistono diversi modi per ridurre le probabilità che avvenga una caduta in casa, ed è inoltre molto importante mantenere sempre alta l’attenzione.

In cosa consiste il rischio di scivolamento in casa per gli anziani?

 Per gli anziani, lo scivolamento in casa rappresenta un pericolo serio: infatti, le cadute rappresentano la principale causa di lesioni gravi e di morte negli anziani.

Le cadute possono dunque causare fratture ossee, danni agli organi e altre lesioni gravi, oltre a portare ad una perdita di autonomia e alla necessità di assistenza costante.

Si tratta di situazioni dalle quali è bene tenersi lontani e per le quali è preferibile adottare tutte le contromisure a disposizione.

Perché il bagno è il luogo più a rischio per gli anziani?

 Il bagno è un luogo particolarmente a rischio per gli anziani a causa della presenza di superfici lisce e spesso umide o bagnate.

Le piastrelle e le superfici in marmo possono infatti diventare scivolose quando sono bagnate, il che rappresenta un pericolo per chiunque, ma soprattutto per gli anziani che hanno una maggiore propensione alla perdita di equilibrio e quindi allo scivolamento.

Inoltre, il bagno è spesso un ambiente buio e poco illuminato, il che può rendere difficile vedere bene dove si mettono i piedi, aumentando così il rischio di scivolamento.

In che modo le vasche con sportello per anziani possono aiutare a prevenire le cadute?

Le vasche con sportello per anziani sono un modo efficace per ridurre il rischio di scivolamento e di caduta in bagno.

Una vasca da bagno di questo tipo presenta uno sportello che si apre e si chiude su un lato della vasca, rendendo più facile entrare e uscire dalla stessa senza dover sollevare le gambe per accedere al suo interno.

Ciò riduce notevolmente il rischio di scivolamento mentre si entra o si esce dalla vasca, e rende il bagno un luogo più sicuro per gli anziani.

Tra l’altro, esistono delle vasche che presentano degli appositi maniglioni che offrono un appiglio sicuro in ogni momento.

Quali altre caratteristiche rendono le vasche da bagno con sportello sicure per gli anziani?

Oltre allo sportello, ci sono altre caratteristiche che rendono queste particolari vasche da bagno sicure per gli anziani.

Ad esempio, queste vasche presentano dei comodi sedili integrati che permettono alla persona di sedersi comodamente mentre si fa il bagno, riducendo il rischio di scivolamento tipico delle vasche tradizionali in cui è necessario sedersi sul fondo.

Inoltre, molti modelli presentano delle maniglie di supporto integrate per aiutare gli anziani ad entrare e uscire dalla vasca in modo sicuro.

Esistono altri modi per prevenire le cadute in bagno?

Oltre a questo, ci sono altre misure che è possibile adottare per prevenire le cadute in bagno.

Ad esempio, è importante mantenere il pavimento asciutto per avere sempre una aderenza ottimale, ed è utile anche installare eventuali maniglie di supporto alle pareti o in doccia, in modo da aiutare gli anziani a mantenere l’equilibrio mentre si spostano all’interno del bagno.

Esiste poi il nastro adesivo ad alta aderenza da applicare sul pavimento, nei punti più pericolosi, il quale assicura sempre un’ottima “presa” del piede a terra evitando che possa scivolare in avanti.


Conclusione

Per gli anziani, lo scivolamento in casa rappresenta un pericolo concreto, ed il bagno è un luogo particolarmente a rischio per via di superfici bagnate quali quelle del pavimento o piatto doccia.

Per questo motivo è bene adottare tutte quelle precauzioni che possono ridurre al minimo il rischio di scivolamento, ed evitare così spiacevoli conseguenze per la salute della persona.

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Quanti tipi di linea vita tetto esistono?

Le linee vita sul tetto rappresentano probabilmente il dispositivo anticaduta più importante ed affidabile esistente nel settore dell’edilizia.

Per questo motivo è la normativa stessa a prevederne l’impiego per lavori di qualsiasi tipo effettuati ad altezza dal suolo superiore a 2 metri, indifferentemente che si tratti di cantiere o area privata, ed il suo utilizzo ha consentito di ridurre notevolmente la quantità di incidenti che si verificano in cantiere.

Dunque sempre più, anche e soprattutto a livello legislativo, si cerca di adottare tutte quelle soluzioni che possono tutelare l’incolumità degli operai e ridurre in maniera significativa le probabilità che possa verificarsi qualsiasi tipo di inconveniente durante il lavoro.

Vediamo innanzitutto di capire cosa siano le linee vita per approfondire successivamente le tipologie di linee vita esistenti.

Cosa sono le linee vita tetto?

Le linee vita tetto sono un efficiente sistema anticaduta che prevede un minimo di due punti di ancoraggio, i quali sono uniti da un cavo in tensione realizzato in acciaio inossidabile.

Gli operai possono assicurare alle linee vita i dispositivi di protezione individuale, ed in particolar modo le imbragature (anche in questo caso esistono differenti tipologie di prodotto).

In questo modo, gli operai possono muoversi tranquillamente sul tetto sicuri che se anche dovesse verificarsi la perdita di equilibrio ed un eventuale caduta, questa verrà immediatamente arrestata senza alcun tipo di conseguenza.

In particolar modo si fa riferimento al D.L. 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Luogo di Lavoro, a prevedere delle specifiche e tutti quei casi in cui l’impiego delle linee vita tetto sia obbligatorio.

Le tipologie di linea vita tetto

Come accennato, esistono diverse tipologie di linea vita tetto, ciascuna particolarmente adatta ad un determinato tipo di applicazione. Ecco di seguito una sintesi delle varie tipologie esistenti.

Linea vita di tipo A: sono le linee vita permanenti che consentono ad una sola persona alla volta di potersi ancorare.

Linea vita di tipo B: sono le linee vita temporanee che possono essere rimosse dal tetto non appena completato il lavoro in cantiere.

Linea vita di tipo C: sono linee vita permanenti su fune, le quali consentono più libertà di movimento e permettono a più di un operaio di potersi ancorare.

Linea vita di tipo D: sono linee vita con ancoraggi fissi che scorrono su di un binario rigido, simili a quelle di tipo C ma senza la flessibilità della fune.

Linea vita di tipo E: sono linee vita con ancoraggi singoli non ancorati al tetto ma zavorrati e che dunque fanno affidamento sul proprio peso.

Ricordiamo che la linea vita viene assicurata al tetto mediante apposita tassellatura direttamente sulle opere strutturali del tetto così da assicurare la massima tenuta.

In base al sopralluogo in cantiere, o comunque sul sito in cui andranno effettuati i lavori, è possibile stabilire quale tipo di linea vita sia più adatta anche in funzione della struttura portante.

Vanno valutati anche i punti di caduta e quelli di accesso. Tenendo conto di tutti questi elementi è possibile andare a determinare con esattezza quale linea vita tetto adoperare.

Quando è obbligatorio installare una linea vita tetto?

Secondo la normativa vigente, è necessario installare una linea vita tetto laddove il lavoro venga svolto ad un altezza che sia pari o superiore a 2 metri. Sia che si tratti di un cantiere, che di semplici lavori di manutenzione, riparazione o installazione di pannelli fotovoltaici, a partire dai 2 metri di altezza in poi è la legge stessa a prevedere che debbano essere messe a punto le linee vita per garantire la totale sicurezza agli operai.

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Codici Sconto Amazon: acquista sul più grande negozio del web

Amazon è la più grande piattaforma ecommerce del web e con i codici sconto Amazon proposti da Sconti e Buoni acquistare online in modo conveniente è ancora più semplice. Scopri i vantaggi di comprare a prezzo scontato libri, tecnologia, casalinghi, accessori e naviga su Amazon riducendo il carrello con il codice sconto che trovi sul nostro sito. Potrai contare su tanti prodotti a prezzi speciali, appositamente proposti con lo sconto eccezionale di Sconti e Buoni solo per te.

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Come ottenere i codici sconto Amazon

Anche se si tratta di codici sconto estremamente vantaggiosi pochi sanno della loro esistenza e dell’esistenza di siti come Sconti e Buoni. Il codice sconto che trovi sulla nostra pagina permette di accedere a promozioni esclusive. Basta prelevare e applicare il codice per ridurre il prezzo finale del carrello e ottenere un bonus. Per usare i codici sconto Amazon si possono seguire alcuni semplici passi:

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A questo punto l’importo del carrello si aggiornerà in modo automatico e qualora così non fosse ti invitiamo a verificare la validità della promozione e le eventuali limitazioni proposte dal negoziante. Non tutti i codici sconto Amazon sono validi per tutti i prodotti e in certi casi è necessario raggiungere un importo minimo di spesa per vedersi applicare l’offerta.

Fare shopping su Amazon con i codici sconto Amazon di Sconti e Buoni è semplice, veloce e conveniente e tutti possono beneficiare della possibilità di fare shopping a piccoli prezzi. Ricorda: solo su Sconti e Buoni trovi codici Amazon sempre aggiornati e verificati per te che ami acquistare online i tuoi prodotti preferiti.

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Nuovo condizionatore: quale scegliere?

Sicuramente, nelle calde giornate d’estate un buon climatizzatore è ciò di cui abbiamo bisogno per trovare ristoro con un po’ di aria fresca all’interno delle mura domestiche.

Dopo aver individuato quali sono le stanze o la stanza in cui è prioritario installare un condizionatore d’aria, bisogna capire quali tipologie ne esistano al momento sul mercato e come poterle sfruttare a nostro vantaggio.

La dimensione del locale da rinfrescare

La prima cosa che dobbiamo considerare è la metratura del locale in cui installare il condizionatore, perché da questo dipende la potenza minima necessaria dell’apparecchio che andremo ad acquistare.

Dobbiamo per questo considerare il BTU, che è l’unità di misura adoperata per misurare la potenza di un condizionatore. Mediamente, per un ambiente che va dai 30 ai 45 metri quadrati, è sufficiente un condizionatore d’aria di potenza tra i 10000 e I 12000 BTU.

Tipi di condizionatori esistenti

Ad oggi sul mercato esistono i condizionatori portatili, i quali aspirano l’aria calda dalla stanza e la gettano fuori per mezzo di un tubo. Questi hanno il difetto di consumare parecchia energia e di essere particolarmente rumorosi.

Ci sono poi i condizionatori fissi, i quali hanno una unità esterna collegata all’unità interna fissata a parete. I più moderni, tra questi sicuramente condizionatori Daikin, sono forniti di sistema inverter grazie al quale è possibile mantenere costante la temperatura abbattendo i consumi energetici.

Esistono poi i multi split, ovvero quelli che prevedono una unità esterna collegata a 2 elementi interni: qui Il vantaggio è che è possibile rinfrescare due differenti ambienti con un solo compressore.

L’importanza di usare bene il climatizzatore

Per un utilizzo consapevole del tuo nuovo climatizzatore, ricordati impostare la temperatura a circa 25 gradi centigradi, per contenere i costi e raggiungere questa gradevole temperatura che ti darà la possibilità di vivere in un ambiente particolarmente confortevole.

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La necessità di custodire adeguatamente il badge aziendale

Sono davvero numerose le aziende che richiedono ai propri dipendenti di timbrare il cartellino prima di entrare nei locali dove viene svolta l’attività lavorativa. Oggi, nella maggior parte dei casi, questo cartellino non è più tipicamente di carta ma si tratta di badge  magnetici che vengono tirati fuori dal portafogli nel momento in cui servono e avvicinati all’apposito lettore.

L’usura per sfregamento all’interno del portafogli

Tra i problemi che i lavoratori riscontrano maggiormente nell’utilizzare questo tipo di badge, vi è lo sfregamento che avviene all’interno del portafogli e dunque all’usura della stampa sulla superficie, motivo per il quale ben presto tutto ciò che è impresso sul badge va lentamente a sbiadire e cancellarsi.

Una delle soluzioni più efficaci, e al tempo stesso estremamente semplice, per risolvere questo tipo di problema è il comodo portabadge in plastica rigida o flessibile che Cotini srl propone. Il portabadge può avere sia un orientamento verticale che orizzontale in base alle proprie necessità, e protegge il badge da qualsiasi tipo di sfregamento e usura garantendone dunque un perfetto stato molto più a lungo.

Clip o cordoncino colorato?

Questi portabadge sono dotati  di asola per il cordoncino al collo, oppure possono essere appesi al taschino della giacca mediante apposito clip in acciaio, in maniera tale da poter mostrare il proprio badge con foto e logo di riconoscimento in qualsiasi momento, se richiesto. Chi lo preferisce, può portare direttamente il badge al collo mediante appositi cordoncini disponibili in 7 differenti colori.

Sul cordoncino stesso è possibile far applicare, su richiesta, il proprio logo aziendale. Tali cordoncini sono resistenti e realizzati in nylon; contengono inoltre un clipper d’acciaio che consente di agganciare il portabadge. I colori disponibili sono arancione, turchese, giallo, nero, rosso, rosa, verde, arancione chiaro e blu, e sono acquistabili a lotti da 10 pezzi. Davvero una soluzione comoda ed elegante per custodire il proprio badge ed evitare che possa smarrirsi o danneggiarsi.

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Acqua pura e sicura con i distributori IWM per l’ufficio

Bere dell’acqua ben bilanciata e ricca di sali minerali è importante per mantenere in perfetto stato di salute il nostro fisico e l’organismo più in generale. Diversi studi hanno anche recentemente dimostrato la stretta relazione che vi è tra una corretta idratazione e la capacità di mantenere alto il livello di concentrazione nel corso della giornata. Ecco perché, soprattutto all’interno di ambienti lavorativi di ogni tipo, è bene fare in modo che i dipendenti possano avere sempre accesso ad una fonte d’acqua così da potersi dissetare ogni qualvolta si avverta la necessità di bere. L’esigenza di garantire una corretta idratazione ai lavoratori va spesso ad incontrare delle difficoltà nel momento in cui si scopre che l’acqua dei boccioni, tipicamente utilizzati per garantire la necessaria fornitura d’acqua sui luoghi di lavoro, ha un costo al litro non indifferente e che dunque si tratta di una voce di spesa mensile piuttosto importante.

A ciò vanno aggiunte le difficoltà fisiche nello stoccare e trasportare i pesanti boccioni o il doverli mettere in funzione ogni qualvolta quello precedente si svuota del tutto. La soluzione pratica, conveniente e di qualità è oggi rappresentata dal distributore d’acqua per ufficio che IWM propone: una soluzione moderna ed efficace per la quale è possibile andare a filtrare direttamente l’acqua del rubinetto e trattarla migliorandola sia dal punto di vista della struttura che del sapore, con la possibilità di averla fredda, calda, gasata o con ghiaccio in base alle preferenze personali. Grazie al sistema ad osmosi inversa la qualità dell’acqua è dunque garantita, e trattandosi di acqua di rubinetto il costo di approvvigionamento per litro sarà ovviamente più basso rispetto quello relativo ai boccioni da ufficio. Sarà la stessa IWM ad occuparsi della manutenzione annuale del distributore così da garantire sempre il perfetto funzionamento dell’impianto, preservandolo nel tempo.

Dati mobili in vacanza, come proteggerli?

La protezione dei dati mobili durante i viaggi è fondamentale per evitare rischi e violazioni della sicurezza. Spesso, prestiamo maggiore attenzione alla sicurezza dei nostri computer e laptop, ma i dispositivi mobili, che contengono numerose informazioni personali, rimangono vulnerabili. Un avvertimento dell’FBI ha messo in guardia sugli hacker che possono infiltrarsi nelle colonnine di ricarica gratuite negli aeroporti e raccogliere informazioni personali o installare malware nei dispositivi. Per garantire la sicurezza dei dati durante le vacanze, ecco alcuni suggerimenti forniti da Acronis, specialista della protezione informatica.

Utilizzare solo reti ufficiali

Evitare di connettersi a reti Wi-Fi pubbliche non protette, specialmente se il nome della rete sembra sospetto. È consigliabile utilizzare solo reti ufficiali e protette. Se si è costretti a utilizzare il Wi-Fi pubblico, limitare al minimo le applicazioni utilizzate e non effettuare operazioni sensibili come l’online banking.

Mantenere il software di sicurezza aggiornato

Assicurarsi di avere installati gli ultimi aggiornamenti di sistema sul cellulare, tablet o laptop. Disabilitare l’accesso AirDrop a tutti su iPhone e accettare solo invii da contatti noti. Utilizzare la funzione “Dov’è” su iPhone o “Trova il mio telefono” su Android per rintracciare il dispositivo in caso di smarrimento o furto.

Usare una VPN

Una rete virtuale privata (VPN) offre una connessione sicura e criptata, garantendo un ulteriore livello di privacy e anonimato durante la connessione. È possibile acquistare pacchetti VPN prima di partire o durante la vacanza contattando un provider locale.

Implementare l’autenticazione a più fattori

L’autenticazione a più fattori aggiunge un livello di sicurezza aggiuntivo richiedendo un secondo metodo di verifica dell’identità, come un codice inviato via SMS o l’utilizzo di impronte digitali o riconoscimento facciale. Questo rende più difficile per gli hacker accedere ai dispositivi.

Essere sospettosi 

Prestare attenzione a messaggi SMS, e-mail e applicazioni che possono essere truffe di phishing. Non aprire link sospetti provenienti da fonti non affidabili e fare affidamento su un software di sicurezza aggiornato per bloccare questi attacchi.

Prevedere schermi per la privacy

Proteggere le informazioni personali utilizzando schermi per la privacy che impediscono la lettura del display da angolazioni non corrette, proteggendo così le password e i dati riservati da occhi indiscreti.

Evitare postazioni di ricarica pubbliche

Evitare l’utilizzo di postazioni di ricarica pubbliche, in quanto potrebbero essere compromesse dagli hacker che utilizzano tecniche come il “Juice hacking” per inserire malware o estrarre informazioni dai dispositivi. È consigliabile utilizzare un caricatore portatile per ricaricare i dispositivi in modo sicuro.

Il sentiment sull’Italia inverte la rotta: ritorna la fiducia nel Paese

Gli italiani sono più fiduciosi nel futuro del Paese e attendisti sulla situazione personale. E se l’inflazione preoccupa, sono pronti a conviverci e più in grado di risparmiare. Insomma, il sentiment sulla situazione italiana inverte la rotta: nonostante la maggioranza di ‘bancarizzati’ e ‘investitori’ continui a ritenerla peggiorata rispetto a un anno fa, la percentuale è in calo, segnando un miglioramento che non si registrava dall’autunno 2021. Fenomeno analogo anche rispetto alle aspettative per il futuro. Nei prossimi 12 mesi la percentuale di chi si attende un peggioramento della situazione scende, e aumenta quella di chi si aspetta un miglioramento dello scenario domestico.

Migliora la situazione personale, preoccupano inflazione e guerra 

Si tratta di alcune evidenze emerse dall’edizione di maggio 2023 dell’Osservatorio semestrale realizzato da Eumetra e Dogma Research per Anima SGR.  Se fra i bancarizzati si registra un leggero aumento di chi giudica migliorata la propria situazione personale, fra gli investitori questa percentuale è in lieve calo. Fra i rischi, guerra e inflazione restano ai primi posti, mentre si ridimensiona la preoccupazione per il caro-bollette, e scende il timore per un rialzo dei prezzi nel prossimo futuro.
Disoccupazione e recessione impensieriscono però il 28% dei bancarizzati e il 26% degli investitori, il cambiamento climatico il 24% dei bancarizzati e il 23% degli investitori), e fra i rischi di medio termine, preoccupa la siccità (16% bancarizzati, 15% investitori). Le pandemie, invece, ora sono una minaccia solo per il 13% di bancarizzati e investitori. 

Più progetti di risparmio, meno di consumo

Da settembre aumentano da 31 a 32 milioni gli italiani che affermano di avere progetti da sviluppare per i prossimi anni. In un contesto di forte inflazione, cresce dal 62% al 64% la percentuale di chi ha progetti di risparmio, mentre cala dal 79% al 78% quella di chi annuncia progetti di consumo.
Sono poi in risalita (da 50% a 56% bancarizzati, da 68% a 72% investitori) coloro che riescono a risparmiare con una certa costanza almeno una parte del proprio reddito. Quanto alle preferenze di investimento, la soluzione più scelta restano i prodotti finanziari. Rialzi dei tassi e conseguente rincaro dei mutui determinano un leggero calo di chi assegna la propria preferenza al mercato immobiliare.

Più attenti a rendimento che a sostenibilità

La sostenibilità e il basso impatto socio-ambientale sono ormai in primo piano nelle decisioni di consumo. Quando si analizzano le prospettive relative agli investimenti, però, cresce la percentuale di chi è disposto a privilegiare il rendimento rispetto alla sostenibilità, mentre cala quella di chi assegna più peso alla sostenibilità. Questi dati non frenano però l’aumento di chi dichiara di essere interessato a una consulenza, che consenta di realizzare investimenti sostenibili in linea con i propri valori.
La percentuale di chi risponde affermativamente passa infatti dal 50% al 55% fra i bancarizzati e dal 61% al 66% fra gli investitori.

Turismo: l’enogastronomia è motivo di viaggio per 7 italiani su 10

Saranno circa 5,5 milioni gli europei che quest’estate viaggeranno per “motivi” enogastronomici. Ma continuano a crescere anche i viaggiatori italiani che nel 2023 hanno compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia. Sono il 58%, +37% rispetto al 2016, e in termini assoluti sono stimati a circa 9,6 milioni. D’altronde la ricerca di esperienze a tema cibo, vino e birra non è una peculiarità di questi turisti, perché interessa ormai tutti i viaggiatori del Belpaese: 7 su 10 ne hanno svolto almeno cinque nel corso dei viaggi più recenti (+25% sul 2021).

Da esperienze culinarie nei ristoranti a visite ai luoghi di produzione

È quanto emerge dalla sesta edizione del Rapporto Sul Turismo enogastronomico italiano’, presentato presso il Palazzo del Touring Club Italiano di Milano.
E secondo il Rapporto le prospettive per quest’anno sono positive. Nonostante la crisi, circa 1 turista italiano su 3 dichiara di avere un budget superiore al 2022 da dedicare all’acquisto delle proposte enogastronomiche. Alta è la partecipazione a tutte le tipologie di attività, esperienze culinarie nei ristoranti (94%), visite ai luoghi di produzione (74%), eventi (60%), proposte attive (54%) e itinerari tematici (48%).

Varietà e Frictionless

Sono quattro le principali tendenze del turismo enogastronomico evidenziate dal Rapporto, come riporta Adnkronos. La prima è ‘Varietà, esperienze a 360 gradi’. I turisti italiani vogliono scoprire mete nuove (63%) e diversificare l’esperienza, ricercando proposte autentiche e sperimentando attività sempre diverse a contatto con la natura. Cresce poi l’attenzione verso le esperienze in tutti i luoghi di produzione. Non solo cantine, ma anche i caseifici. La seconda tendenza è ‘Frictionless. Accessibili e facilmente acquistabili’. Così devono essere le esperienze per il turista. Il gap tra interesse ed effettiva fruizione è ancora elevato: il viaggiatore oggi deve essere messo nelle condizioni di poter reperire facilmente le informazioni, scegliere e prenotare le proposte disponibili. Non è quindi un caso che se il 63% degli intervistati dichiara di voler prenotare le visite alle aziende di produzione online, solo il 23% le ha acquistate dal sito e il 20% tramite intermediari online.

Green & social e Longevity

La terza tendenza è ‘Green & social’. Il turista italiano è sempre più attento alla sostenibilità, evita di sprecare cibo al ristorante (65%) e in vacanza ha comportamenti più rispettosi dell’ambiente rispetto a quando è a casa (54%). Mostra, inoltre, un forte desiderio di stare a contatto con la comunità locale e di contribuire al benessere sociale attraverso il suo viaggio. Aumenta poi la destagionalizzazione dell’esperienza, considerata non solo come modalità di risparmio e per vivere i luoghi quando meno affollati, ma anche per assicurare turismo tutto l’anno alle destinazioni scelte.
Quarta tendenza, ‘Longevity’. Il viaggio enogastronomico diventa occasione per dedicarsi al proprio benessere: il 71% degli italiani vorrebbe trovare menu con ricette che fanno bene alla salute. E l’ambito rurale costituisce il luogo ideale dove staccare dalla routine giornaliera e tecnologica (62%), e dalla confusione delle città.

Imprese al servizio della trasformazione digitale, +37% in dieci anni

In Italia, il numero di imprese che si stanno impegnando nella trasformazione digitale sta aumentando, e di conseguenza cresce anche l’offerta di servizi essenziali per intraprendere questo percorso. Secondo una ricerca condotta dal Team Data Scientist di InfoCamere, basata sui dati di Movimprese, le aziende che offrono servizi per lo sviluppo di attività digitali sono aumentate del 37% negli ultimi dieci anni, rispetto a una crescita complessiva del settore dei servizi del 13,5%. Questo incremento è stato principalmente trainato dalle regioni del Sud Italia.

150mila realtà del comparto

Lo studio ha focalizzato l’attenzione sui settori che possono offrire strumenti e tecnologie per supportare la digitalizzazione delle imprese, come i servizi di e-commerce, la connessione Internet, l’elaborazione dei dati e la produzione di software. Alla fine del 2022, c’erano 146.583 imprese di ogni dimensione e natura giuridica attive in questo universo, rispetto alle 104.508 del 2012.

Al Sud crescita percentuale più alta 

Le regioni con il maggior numero di imprese in questo settore alla fine del decennio sono state la Lombardia (30.856), il Lazio (18.556) e la Campania (14.671). Tuttavia, è stata proprio la Campania a registrare la maggior crescita in termini relativi (+68,9%) nel periodo considerato. Dopo la Campania, le regioni del Mezzogiorno più dinamiche sono state la Puglia (+49,2%), l’Abruzzo (+46,2%) e la Sicilia (+42,6%), evidenziando l’attrattiva dei servizi legati all’economia digitale per le imprese del Sud, che nel complesso sono aumentate del 50% nel periodo.

E-commerce il settore più dinamico

In termini assoluti, il maggior incremento si è verificato nelle imprese attive nei servizi di e-commerce, che sono quasi triplicate rispetto al 2012 (da 10.383 a 37.008 unità). Seguono le aziende specializzate nella produzione di software, che sono le più numerose assolute e sono aumentate del 25,4% nel periodo, raggiungendo quota 55.178 nel settembre 2022 rispetto alle 43.996 dell’inizio del decennio. Anche le imprese attive nell’elaborazione dei dati sono aumentate (+9% nell’incremento cumulativo nel decennio, portando questo settore da poco più di 41.985 a 45.774 unità), seppur con un ritmo meno sostenuto rispetto agli altri. L’unico settore che ha registrato una diminuzione delle imprese è quello dei servizi Internet, che sono diminuiti del 21,3% nel periodo considerato. 

Start up sostenibili: le aziende più dinamiche vogliono migliorare il mondo

Se sostenibilità significa soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura, è necessario trovare un nuovo modello di business. In tale contesto, i criteri ESG (Environmental, Social, Governance) sono diventati lo standard internazionale per misurare, controllare e sostenere l’impegno delle imprese in termini di sostenibilità.
In particolare per le start up italiane ‘green’, realtà piccole con significative prospettive di crescita, che vogliono rendere il mondo un posto migliore a partire dall’ambiente e dal benessere dei propri dipendenti fino alle relazioni con fornitori, clienti e stakeholder. È questo l’identikit delle start up attive nella sostenibilità, pertanto concentrate sull’aderenza ai criteri ESG, come emerge dal Report Sustainability Waves ESG Italian Startups di Cariplo Factory. 

Piccole e mature nella raccolta di capitali

Queste aziende sono abbastanza mature rispetto al ciclo di vita di una start up. Oltre la metà è nata prima del 2019, dunque si trova nella fase early stage e growth, mentre meno del 40% si colloca nei segmenti inziali, quelli pre-seed e seed.
Si tratta inoltre di attività piccole. L’82% ha meno di 10 dipendenti, il 15% ne ha meno di 50 e solo il 3% supera i 50. Nonostante ciò, la maggior parte di esse è comunque riuscita a raccogliere investimenti e a proiettarsi già sul mercato nazionale (54%) e internazionale (40%). E più del 50% si colloca tra la settima e la nona posizione nell’indice di valutazione Investment Readiness Level (IRL), che misura la maturità della start up nella raccolta di capitali.

Fornitori selezionati in base all’impatto ambientale, sociale e di governance

La distribuzione geografica ricalca e conferma il divario tra le aree italiane: il 60% si colloca nelle regioni del Nord, il 20% in quelle del Centro e il 20% in quelle del Sud.
Un aspetto interessante è che il 57% delle start up attive in ambito ESG sono già diventate società benefit o stanno per farlo, mentre il 38% ha già una certificazione BCorp o sta cercando di ottenerla.
Inoltre, il 97% valuta e seleziona i propri fornitori in base al loro impatto ambientale, sociale e di governance, escludendo quelli che non soddisfano i requisiti in materia, il 61% svolge attività di sensibilizzazione dei clienti riguardo la sostenibilità, e il 71% redige un report di impatto.

I motivi dell’impegno

Alla base della scelta ‘green’ delle start up c’è il desiderio di avere un impatto positivo e migliorare il mondo e la società (52%), riporta Adnkronos. Solo il 24% aderisce ai criteri ESG per ‘ragioni di business’, ovvero perché sono i clienti a chiederlo, solo l’8% lo fa per migliorare la reputazione aziendale, o lo fa perché costretto dalle normative (2%). 
Tra i fattori ESG è quello ambientale a fare la parte del leone nelle attività messe in campo dalle start up, seguito dal fattore Social. Quanto alla Governance, c’è ancora parecchio da lavorare, come conferma la mission dichiarata: nel 55% dei casi Environment, nel 33% Social, nel 12% Governance.

Quanto ci vuole a hackerare una password?

Quanto tempo ci vuole per craccare una password? Secondo Security.org una password standard di otto caratteri può essere decifrata quasi istantaneamente. Quasi tutti si connettono online, e sebbene Internet sia un’opportunità ricca di possibilità e offerte, a qualunque livello, è più importante che mai essere #CyberFit e intelligenti nella protezione informatica. Esserlo richiede vigilanza, conoscenze aggiornate sulle pratiche di sicurezza informatica e un software di protezione integrato. Può sembrare scoraggiante e opprimente dover prestare sempre attenzione alla sicurezza dei propri dati su ogni dispositivo, ma con i giusti strumenti e un minimo di accortezza è più semplice di quanto sembri.

Bastano pochi secondi a decifrare una password

Molto dipende dalle password, quindi è importante tenerle al sicuro e crearne di sufficientemente complesse, anche per siti che non sembrano così importanti. Alcuni utenti ancora usano sequenze come 123456, altri qwerty1, password molto semplice da decifrare da chi ha intenti criminali. Anche il nome del proprio animale domestico, o un soprannome, con l’aggiunta del punto esclamativo o la lettera maiuscola obbligatori, sono ormai piuttosto facili da intercettare dai cybercriminali, che utilizzano programmi in grado di decifrare le password in pochi minuti o addirittura in pochi secondi.
Volete aggiungere 22 minuti al tempo di cracking? Inserite una lettera maiuscola. Volete una protezione maggiore? L’aggiunta di un carattere speciale combinato con una lettera maiuscola richiede un’ora scarsa.

Meglio più di 8 caratteri e combinazioni alfanumeriche           

Purtroppo la password di otto caratteri non è più sicura come un tempo. Ecco perché diventa così importante proteggere le proprie password, rendendo al contempo più difficile per i malintenzionati indovinarle o decifrarle. Quindi, quanto dovrebbe essere lunga una password? La risposta si rivela difficile, poiché gli esperti del settore hanno opinioni diverse sulla lunghezza e la complessità delle password. Gli esperti tendono a concordare però sul fatto che otto caratteri sono il minimo e dovrebbero essere alfanumerici. Una ricerca di Security.org evidenzia che il 45% delle persone utilizza password di otto caratteri o meno, ma raccomanda password più lunghe per una maggiore sicurezza.

Come creare password sicure?

Cosa fare allora per creare password sicure? Lunghezza e complessità sono le regole chiave. Acronis consiglia quindi di usare password più lunghe con almeno un numero, un simbolo e una lettera maiuscola, evitare frasi o nomi comuni, come nomi di animali domestici, coniugi, figli. E non condividere le vostre password con altri, evitando anche di riutilizzarle su più siti. Se una viene violata, vengono violate tutte. Non utilizzare numeri o lettere sequenziali, non memorizzare l’elenco delle password in chiaro sul computer, non utilizzare mai la password di posta elettronica per altri siti, e non aggiungere l’anno corrente alla password attuale. Inoltre, non utilizzare parole del dizionario, perché è quello che usano gli strumenti di cracking.

Mercato dei videogiochi italiano, crescono fatturato e addetti

Il settore dei videogiochi in Italia, secondo i dati raccolti da IIDEA per l’anno 2022, gode di ottima salute. In generale, sembra che i consumi siano stabili, con un giro d’affari di 2,2 miliardi di euro, anche se si registra una lieve contrazione nel segmento software. Interessante notare come le vendite di software fisico stiano crescendo, probabilmente grazie al ritorno nei negozi al dettaglio post emergenza. Purtroppo, il segmento hardware invece segna un calo del 7,7%. 

Quanti sono i videogamer italiani?

Ma passiamo ai numeri sui videogiocatori italiani: nel 2022 sono 14,2 milioni, con un’età media di 29,8 anni. Il 42% è donna, e tra le piattaforme preferite ci sono i dispositivi mobile, seguiti da console e PC. Il tempo di gioco medio è tornato ai livelli pre-pandemici, con 7,52 ore settimanali. 

Aumenta il fatturato delle imprese produttrici 

Per quanto riguarda la produzione di videogiochi in Italia, questa sembra crescere e consolidarsi sempre di più. Il fatturato generato dalle imprese produttrici si aggira tra i 130 e i 150 milioni di euro, segnando un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Il mercato principale di destinazione rimane quello europeo, ma si sta ridimensionando a favore di quello nordamericano.  Interessante notare come aumentino le imprese con un numero di addetti tra i 10 e i 20, che passano dal 15% del 2021 al 20% attuale. E anche il numero di professionisti aumenta del 50%, con l’83% che ha meno di 36 anni. 

In crescita finanziamenti pubblici e privati

Insomma, sembra che ci sia un forte potenziale di crescita per il settore dei videogiochi in Italia. Per quanto riguarda i finanziamenti, la maggioranza degli operatori continua ancora a fare affidamento sul capitale proprio per finanziare l’attività di proprietà (86%). Tuttavia aumentano il finanziamento delle istituzioni pubbliche (29% vs 24% 2021) e quello delle imprese private (19% vs 9%). In particolare, inizia a intravedersi l’impatto del sostegno pubblico al settore, come effetto diretto dell’attuazione del tax credit e dell’avvio di programmi di accelerazione verticali, oltre che delle acquisizioni internazionali che hanno recentemente interessato alcuni studi italiani. 

Un’industria che pesa sempre di più

“Il rapporto ci conferma l’importanza dell’industria dei videogiochi nell’economia digitale, culturale e creativa del Paese. Mai come ora, anche alla luce della recente Risoluzione del Parlamento Europeo approvata lo scorso novembre, appare necessaria una strategia nazionale per lo sviluppo del settore, affinché l’Italia possa assumere un ruolo di leadership”, ha dichiarato Marco Saletta, Presidente di IIDEA. “L’introduzione del tax credit per la produzione di videogiochi rappresenta un importante stimolo per la crescita dell’industria italiana. Ma per un ulteriore consolidamento diventa fondamentale una politica di sostegno nazionale alle PMI e ai talenti da sviluppare nel nostro Paese. Importante anche la collaborazione con il mondo della scuola, i videogiochi possono essere uno strumento molto utile per l’alfabetizzazione digitale, le competenze trasversali e il pensiero creativo degli studenti”.

GenZ e KIDS: un mercato da oltre 7 miliardi di euro

GenZ e bambini rappresentano un business per le aziende. A calcolare l’impatto sui consumi di Kids e GenZ è BVA Doxa, che insieme a MLD Entertainment ha analizzato otto maxi comparti: abbigliamento 0/14 anni, cinema, libri, TV, giocattoli, parchi, cartoleria ed edicola. A guidare la crescita sono abbigliamento e giocattoli, che con i rispettivi 4,5 miliardi e 1,5 miliardi di euro occupano il 70% del totale. Ma quello che ruota intorno alla GenZ e ai Kids italiani è un mercato che vale oltre sette miliardi di euro. A tanto ammonta infatti la spesa per i bambini da 3-13 anni e dei giovani da 14-19, cresciuta nel 2022 del 10% rispetto al 2021. Complice il ritorno alla normalità per quasi tutti i mercati.

I parchi sorpassano il cinema

In forte recupero il fatturato dei parchi italiani, che secondo l’Associazione Parchi Permanenti Italiani/Confindustria nel 2022 tornano ai valori pre-pandemia a quasi 400 milioni di euro.
“Un dato confortante, cui corrisponde tuttavia il sorpasso di questo settore sul cinema, che pur con una vistosa crescita di incassi al botteghino dell’86% arriva a 272 milioni di euro – spiega Paolo Lucci di MLD Entertainment -.  Incassi che, per il 58%, provengono da film per famiglia, confermando una forte vocazione del settore ai kids”.
Quanto ai libri per ragazzi, sommati ai dati dei fumetti, portano il comparto a 300 milioni di euro, il 22% di tutto il mercato editoriale italiano del 2022 (dati AIE – Associazione Italiana Editori).

Il gaming è un ponte per il metaverso

Se il gioco è l’ingrediente centrale del tempo libero dei 5-9 anni (60%), tra i più grandi la socialità diventa prioritaria. Le esperienze fisiche si arricchiscono di nuove tecnologie, dalla realtà virtuale al podcast, che riescono a dare una spinta al coinvolgimento dei ragazzi. Il gaming si conferma però una delle attività principali del tempo libero (50%), un ponte per i ragazzi verso le nuove forme di web in cui si possono già apprezzare evoluzioni vicine a un’idea di metaverso, un nuovo possibile territorio di investimento per i brand.

YouTube, Tiktok e Instagram sono vetrine di prodotti

Quasi raddoppiata rispetto al 2019 la quota dei piccoli di 5-9 anni che hanno accesso ad almeno un social. Un aumento ancora più importante nella fascia 8-9 anni, decisamente significativo nei ragazzi tra 10-11 anni, e irrinunciabile per gli over 12.
“YouTube continua a crescere ed essere protagonista tra i piccoli fino a nove anni. A modificare gli equilibri – commenta Cristina Liverani di BVA Doxa -, la crescita di TikTok. Punto di riferimento per i 10-11 anni, si afferma anche tra i più grandi superando anche Instagram tra i 14-16 anni”.
Ma YouTube, Tiktok e Instagram sono vetrine di prodotti. Esposti a influencer, dai più specifici per la loro età ad altri più o meno famosi, anche Kids e GenZ sono pronti a recepire i suggerimenti che girano sul web.

Quanto costa all’Italia la malaburocrazia? Oltre 225 miliardi l’anno

Sebbene la nostra PA possa contare su punte di eccellenza centrali e locali, gli sprechi, gli sperperi e le inefficienze presenti nella nostra burocrazia pubblica continuano a ostacolare la modernizzazione del Paese. Ma quanto cosano all’Italia le regole tortuose della burocrazia statale, i mancati pagamenti della PA, la lentezza della giustizia civile, il deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale? L’Ufficio studi della CGIA ha stimato gli effetti economici di queste criticità, concludendo che dovrebbero interessare oltre 11 punti di Pil all’anno, ovvero circa 225 miliardi di euro. Una cifra più che doppia dell’evasione tributaria e contributiva (circa 100 miliardi di euro l’anno), quasi doppia della spesa sanitaria (131,7 miliardi per il 2023), pari al Pil prodotto nel 2021 da Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, e di poco inferiore alle risorse che l’Italia dovrà spendere entro il 2026 con il PNRR (235 miliardi).

Sprechi, deficit e inefficienze: dalla Pa alla sanità ai trasporti

Di fatto, il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la PA è pari a 57,2 miliardi di euro. Inoltre, i debiti commerciali di parte corrente della PA nei confronti dei propri fornitori ammontano a 55,6 miliardi di euro, e la lentezza della giustizia costa al Paese 2 punti di Pil l’anno, ovvero 40 miliardi di euro. Il deficit logistico-infrastrutturale penalizza poi il nostro sistema economico per un importo di 40 miliardi di euro all’anno, e se gli sprechi nella sanità cubano oltre 21 miliardi di euro sprechi e inefficienze presenti nel settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 miliardi di euro all’anno.

Siamo al 23° posto in Europa per la qualità dei servizi pubblici

Nonostante il problema fosse avvertito fin dagli inizi della Repubblica, a distanza di quasi 75 anni la lotta alla cattiva burocrazia non ha portato grandi risultati. Certo, l’avvento delle tecnologie informatiche ha reso meno impervio il rapporto tra i cittadini e gli uffici pubblici, ma le difficoltà rimangono e la percezione degli italiani sul livello di qualità reso dalla PA resta molto basso. Sebbene abbiamo recuperato qualche posizione rispetto al 2019, nell’ultima indagine campionaria realizzata a inizio 2023 l’Italia si colloca solo al 23° posto a livello europeo per la qualità offerta dai servizi pubblici. Tra i 27 paesi UE solo Romania, Portogallo, Bulgaria e Grecia presentano un risultato peggiore del nostro.

Sud Italia, il fanalino di coda nella classifica regionale europea 

Anche a livello territoriale non brilliamo per qualità ed efficienza. Su 208 regioni europee monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg, la prima realtà italiana è al 100° posto ed è la Provincia Autonoma di Trento. Sconsolante poi la situazione che emerge dalla lettura dei dai riferiti alle regioni del Sud. Delle ultime 20 posizioni di questa graduatoria 5 sono occupate dalle regioni del Mezzogiorno: Puglia (190°), Sicilia (191°), Basilicata (196°), Campania (206°) e Calabria, penultima a livello europeo, al 207°. La graduatoria però non misura la qualità istituzionale dell’Amministrazione, bensì di tutte le società/enti pubblici presenti: Agenzia Entrate, ASL, Camere di Commercio, Comuni, CNR, Inail, Inps, Province, RAI, Regione, Rete Ferroviaria Italiana, Università, ecc.