Il settore dei videogiochi in Italia, secondo i dati raccolti da IIDEA per l’anno 2022, gode di ottima salute. In generale, sembra che i consumi siano stabili, con un giro d’affari di 2,2 miliardi di euro, anche se si registra una lieve contrazione nel segmento software. Interessante notare come le vendite di software fisico stiano crescendo, probabilmente grazie al ritorno nei negozi al dettaglio post emergenza. Purtroppo, il segmento hardware invece segna un calo del 7,7%. 

Quanti sono i videogamer italiani?

Ma passiamo ai numeri sui videogiocatori italiani: nel 2022 sono 14,2 milioni, con un’età media di 29,8 anni. Il 42% è donna, e tra le piattaforme preferite ci sono i dispositivi mobile, seguiti da console e PC. Il tempo di gioco medio è tornato ai livelli pre-pandemici, con 7,52 ore settimanali. 

Aumenta il fatturato delle imprese produttrici 

Per quanto riguarda la produzione di videogiochi in Italia, questa sembra crescere e consolidarsi sempre di più. Il fatturato generato dalle imprese produttrici si aggira tra i 130 e i 150 milioni di euro, segnando un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Il mercato principale di destinazione rimane quello europeo, ma si sta ridimensionando a favore di quello nordamericano.  Interessante notare come aumentino le imprese con un numero di addetti tra i 10 e i 20, che passano dal 15% del 2021 al 20% attuale. E anche il numero di professionisti aumenta del 50%, con l’83% che ha meno di 36 anni. 

In crescita finanziamenti pubblici e privati

Insomma, sembra che ci sia un forte potenziale di crescita per il settore dei videogiochi in Italia. Per quanto riguarda i finanziamenti, la maggioranza degli operatori continua ancora a fare affidamento sul capitale proprio per finanziare l’attività di proprietà (86%). Tuttavia aumentano il finanziamento delle istituzioni pubbliche (29% vs 24% 2021) e quello delle imprese private (19% vs 9%). In particolare, inizia a intravedersi l’impatto del sostegno pubblico al settore, come effetto diretto dell’attuazione del tax credit e dell’avvio di programmi di accelerazione verticali, oltre che delle acquisizioni internazionali che hanno recentemente interessato alcuni studi italiani. 

Un’industria che pesa sempre di più

“Il rapporto ci conferma l’importanza dell’industria dei videogiochi nell’economia digitale, culturale e creativa del Paese. Mai come ora, anche alla luce della recente Risoluzione del Parlamento Europeo approvata lo scorso novembre, appare necessaria una strategia nazionale per lo sviluppo del settore, affinché l’Italia possa assumere un ruolo di leadership”, ha dichiarato Marco Saletta, Presidente di IIDEA. “L’introduzione del tax credit per la produzione di videogiochi rappresenta un importante stimolo per la crescita dell’industria italiana. Ma per un ulteriore consolidamento diventa fondamentale una politica di sostegno nazionale alle PMI e ai talenti da sviluppare nel nostro Paese. Importante anche la collaborazione con il mondo della scuola, i videogiochi possono essere uno strumento molto utile per l’alfabetizzazione digitale, le competenze trasversali e il pensiero creativo degli studenti”.