L’integrazione della tecnologia digitale modifica radicalmente il modo di lavorare, ma porta con sé anche un cambiamento culturale. Le aziende si trovano a gestire diverse esigenze, non facili da far coesistere: oltre a promuovere l’uso della tecnologia devono affrontare l’impatto del cambiamento sulle persone. Nasce quindi l’esigenza di una nuova figura, il Manager Etico, professionista con le competenze per concludere progetti tecnologicamente complessi e focalizzarsi sulle persone.
“Per le aziende oggi e per chi le dirige è cruciale saper sognare il futuro – spiega Alain Onesti, Digital Innovation Manager e autore di The Ethical Digital Transformation -: in alcuni casi, si può pensare di individuare proprio nella trasformazione digitale il realizzarsi di questa visione”.

“Un piano di transizione aziendale che metta al primo posto l’aspetto umano”

“Spesso, le persone all’interno delle organizzazioni percepiscono la trasformazione digitale come una minaccia – continua Onesti -. Compito del manager etico è quindi studiare un piano di transizione aziendale che metta al primo posto proprio l’aspetto umano, attuando ove necessario politiche di re-skilling e up-skilling”. Le skills trasversali e le soft-skills sono importanti quanto quelle specifiche. La formazione di un professionista resta cruciale, ma la capacità di adattamento ha un valore incalcolabile. Il modello di riferimento a cui le aziende si stanno orientando è quello americano, caratterizzato dalla valutazione positiva di esperienze diverse. Specializzarsi è necessario, tuttavia è sempre più richiesto avere competenze diversificate, maturate in diversi ruoli e settori, così da portare in azienda una visione innovativa.

Mantenere un profilo di moralità continuando a muoversi in mercati competitivi

Le organizzazioni devono abbracciare la trasformazione digitale per soddisfare le aspettative dei clienti, ed è necessario saper rispondere alle dinamiche del mercato con un’agilità sempre maggiore, gestendo accuratamente progettazione, sviluppo e implementazioni dei servizi digitali. L’avvento di ogni nuova tecnologia va gestito in modo controllato affinché sia un vantaggio. Disporre di meccanismi digitali avanzati può essere di aiuto per il lavoratore, ma l’implementazione deve tradurre le nozioni etiche in comportamenti professionali utili alla trasformazione digitale. Obiettivo? Riuscire a mantenere un profilo di moralità pur continuando a muoversi in mercati altamente competitivi. Nessuna azienda trae vantaggio a essere considerata immorale.

Un’azienda di successo applica attivamente integrità e trasparenza

Alain Onesti individua alcuni principi etici da seguire, per mettere a punto comportamenti organizzativi che promuovano fiducia e integrità. Innanzitutto, rendere la privacy e la sicurezza una priorità assoluta. Le persone devono avere fiducia nei servizi e nei dati digitali che utilizzano, l’integrità dei dati deve essere garantita. Inoltre, va incoraggiata una mentalità morale nell’azienda, e va posta attenzione ai pregiudizi, una delle cause più comuni di comportamento errato. Un’azienda di successo nell’economia digitale non solo riconosce concetti come fiducia, integrità, giustizia, riservatezza e trasparenza, ma li applica attivamente. L’etica non dovrebbe essere considerata uno strumento di marketing, ma un insieme di comportamenti messi in pratica da tutti coloro che sono coinvolti nella trasformazione digitale.